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Salerno, sindacati mobilitati per l’ex Ilva

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Le Segreterie Provinciali FIM CISL e FIOM CGIL Salerno, unitamente alla RSU, richiamano il clima di tensione e preoccupazione che stanno vivendo tutte le maestranze degli stabilimenti ADI e le difficoltà che si riversano anche nello stabilimento di Salerno.

“Da mesi attendiamo risposte sulle prospettive occupazionali di centinaia di lavoratori e, per questo, in questi mesi, in continuità con le iniziative organizzate a livello nazionale, anche nello stabilimento di Salerno si sono tenute iniziative di mobilitazione per rivendicare provvedimenti urgenti in materia di sicurezza e refezione – si legge in una nota diffusa oggi – Provvedimenti che tardano ad arrivare per le note e generalizzate problematiche che permangono, non da oggi, in tutta Italia. Il 12 gennaio il Governo durante l’incontro con Fim, Fiom e Uilm ha comunicato lo stato dei rapporti tra i soci di Acciaierie d’Italia; Invitalia socio pubblico di minoranza 38% e Arcelor Mittal socio privato di maggioranza 62%. Il Governo ha riferito che a fronte della disponibilità di salita in maggioranza, fino al 60-66% di Invitalia, c’è stata l’indisponibilità a qualsiasi ulteriore intervento finanziario da parte di Arcelor Mittal. Pertanto, i soci avrebbero convenuto di arrivare ad un “divorzio consensuale” entro mercoledì prossimo e per questo il Governo avrebbe chiesto di riaggiornare l’incontro con le organizzazioni sindacali a giovedì. Per le OO.SS. tale nuovo scenario se da un lato ci fa dire che grazie alla lotta dei lavoratori finalmente si va verso la giusta direzione, dall’altro ci porta a rimarcare che non c’è tempo! Occorre trovare immediatamente risorse per le manutenzioni, richiamare al lavoro tutti i manutentori e ridare liquidità all’azienda per le forniture e per far lavorare l’indotto. Questo passaggio è fondamentale per garantire la transizione tecnologica ed ecologica e la piena occupazione di tutti i lavoratori in sicurezza e per garantire la tutela ambientale. Bisogna agire con urgenza! Ci sono risorse e tecnologie, è in gioco la siderurgia italiana e centinaia di posti di lavoro. E’ in gioco anche a Salerno il lavoro, la sicurezza e il futuro di oltre 40 famiglie che attendono, con preoccupazione ma senza scoramento, risposte adeguate all’importanza di questo strategico settore del nostro Paese. Le OO.SS. non sono disposte ad accettare che i lavoratori e i cittadini paghino ulteriormente il prezzo della già grave situazione e continueranno a discutere e a portare avanti le proprie rivendicazioni vigilando su ogni passaggio che ci auguriamo in tempi brevi si realizzerà”.

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