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Salerno

Le quattro visioni di Dialoghi sulla fotografia 2024

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E’ stata presentata nel Salone del Gonfalone del Comune di Salerno, ospite del Vice-Sindaco, Paky Memoli, con al tavolo il Sindaco di Bellizzi, Mimmo Volpe, il Presidente della C.N.A Salerno, Lucio Ronca, che hanno offerto il patrocinio morale alla rassegna ed il Presidente Dell’Associazione Giornalisti Salernitani, Enzo Todaro, la nuova edizione dei “Dialoghi sulla Fotografia”, che vedrà protagonisti dal 16 febbraio al 13 maggio, in un’alternanza di quattro personali, i fotografi Nathalie Figliolia, Alberto Casciano, Edoardo Colace e Matteo Elio Fedele. “C’è la luce – ha dichiarato la Vice-Sindaco Memoli – nel termine fotografia e in un momento buio l’arte può far tanto, creare appunto il libero dialogo sul bello, sul documento, sul sogno, in uno spazio d’ozio creativo”. “Armando Cerzosimo è la storia della fotografia a Bellizzi e non solo – ha continuato il Sindaco Mimmo Volpe – Non è la prima volta che l’amministrazione comunale è vicino allo studio Cerzosimo e siamo molto felici di continuare ad essere sul loro set che fa cultura”. “La fotografia è un pezzo di articolo di giornale – ha commentato Enzo Todaro -dove non giunge o non può arrivare la parola ecco l’immagine. Oggi che si tenta di imbavagliare il giornalista, di certo la fotografia può essere salvifica. E’ un’amicizia quella con Armando Cerzosimo, breve e subito intensa caratterizzata dalla estrema libertà di dialogo e da quelle convergenze e divergenze sull’arte che ben si attagliano al suo spazio e ai suoi fruitori”. “La forza per salvare il centro storico della nostra città – ha sottolineato Lucio Ronca della C.N.A. – è proprio nell’artigianato e anche Armando Cerzosimo è un artigiano, che guarda però alle grandi botteghe del Rinascimento. I Dialoghi sulla fotografia rivelano l’anima culturale e sociale di uno spazio che resta commerciale, ma sarà per sempre artistico e creativo”.

“Dialoghi sulla fotografia è una iniziativa che ha un duplice scopo – ha dichiarato Armando Cerzosimo – Il primo che, per me è molto importante, è che attraverso l’invito di autori sia locali che nazionali nei nostri spazi espositivi, noi dello studio Cerzosimo riusciamo a crescere sia tecnicamente che culturalmente. Non a caso nel format che abbiamo individuato, oltre al vernissage,  sarà dedicata per ogni singola mostra una serata con protagonista, appunto, il “Dialogo sulla fotografia” con l’autore, il critico d’arte, altre figure e ogni libero fruitore, che si confronteranno sul tema proposto da ogni artista. In questa edizione 2024 di Dialoghi sulla fotografia sono stati invitati quattro autori: Nathalie Figliolia, Alberto Casciano, Edoardo Colace e Matteo Elio Fedele, quattro visioni differenti di fare fotografia, racchiuso nelle loro personali. Credo che questo possa essere sia per i fruitori dell’iniziativa e sia per gli autori stessi un’ occasione di condivisione e di scambio culturale importante. Un particolare molto gradito dal mio studio è stato, nell’edizione 2023  di Dialoghi sulla fotografia l’ interesse di molti giovani e di  studenti di vari istituti superiori. Noi dello Studio Cerzosimo saremmo felici se ciò potesse ripetersi, poiché la trasmissione  dei vari linguaggi fotografici è, a mio avviso, molto importante. Il secondo motivo che ci spinge, con grande spirito di sacrificio,  è che, negli ultimi anni, la galleria nel  nostro bellissimo centro storico sembra essere diventato una sorta di ” Limes” attraverso cui si cerca di difendere una identità commerciale e culturale, mentre si vira su altri generi di aggregazioni. Colgo l’occasione per ringraziare il Comune di Salerno nella figura del vice-sindaco Paki Memoli per la sua sensibilità nel sostenere con il patrocinio morale l’iniziativa. I ringraziamenti vanno estesi parimenti al Sindaco di Bellizzi, Mimmo Volpe, non a caso “Dialoghi sulla fotografia” dopo Salerno sarà ospitato nel comune di Bellizzi, con una serata speciale dedicata ad ogni artista, con “Dialoghi in movimento”. I nostri ringraziamenti vanno poi alla CNA Salerno, nelle persone del Presidente Lucio Ronca e della segretaria Simona Paolillo, sempre disponibili a sostenere le nostre iniziative. Un particolare ringraziamento al critico d’arte Cristina Tafuri, preziosa ed elegante nel presentare le nostre iniziative, unitamente a Pietro e Nicola, miei figli e principalmente miei sostenitori, in ogni alterna proposta”

Ad inaugurare la rassegna, sabato 16 febbraio, sarà Nathalie Figliolia con “Corps Mimétiques – au delà de la peau – che comprende – ha indicato l’artista – una serie di 25 fotografie a colori realizzate e sviluppate personalmente in laboratorio tra il 2005 e il 2006 a Parigi. Sovrapponendo sotto l’ingranditore più negativi, l’impressione sulla carta fotografica resta un’azione unica dando origine ad un pezzo unico ed irripetibile in quanto non esiste negativo corrispondente all’immagine impressa. Nella realizzazione dello scatto, attraverso l’uso dell’immagine proiettata su di un vero corpo tento di costruire o decostruire la profondità di un “Luogo” trasformando lo spazio e conferendogli una realtà propria. Il corpo diventa allora luogo di sperimentazione e manipolazione. Inghiottito dal dispositivo, immerso in una camera oscura e sollecitato dalle immagini proiettate, si trasforma in “schermo a sensazioni” ed incarna le caratteristiche del fenomeno luminoso. Da qui il titolo della mostra: Corpi mimetici dove il corpo assume le caratteristiche che la luce gli conferisce spogliandosi delle sue forme e vestendosi di un altro spazio. La pelle funge da frontiera tra il dentro ed il fuori di sé, incarna nuovi segni tentando di eliminare quel limite di chiusura all’interno del proprio corpo alleggerendolo. Se la pelle non è che una superficie, è anche la profondità figurata di sé ed incarna l’interiorità”. 

Il secondo appuntamento con i dialoghi, dal 22 al 30 marzo  sarà con “Il fiore nero” di Alberto Casciano. Come nella intensa canzone dei Nomadi, non tutto è come raccontano gli altri, ma che ogni cosa deve essere vista per quello che è. Difatti, quando il sole non c’è, il fiore ci sembra nero, ma se lo guardiamo alla luce, ha il suo colore. L’artista di Palomonte che ama indagare e lavorare nel nostro territorio, nelle sue immagini sviluppa, con la composizione panoramica di alcune sue opere, un linguaggio visivo che indaga la sua particolare relazione con il mondo naturale. Importante nelle sue fotografie le connessioni fisiche e psicologiche tra l’individuo e l’ambiente urbano e quello delle relazioni umane colte attraverso un approccio fotografico controllato e meditato. 

L’aprile della galleria Cerzosimo dal 19 al 27, ospiterà “Corpi liberi” di Edoardo Colace. “In queste istantanee in esposizione – dice l’artista – sono impresse le immagini che archiviano esperienze, in una memoria collettiva universale, accessibile a tutti coloro che ancora credono che nell’estetica del movimento ci sia la speranza del cambiamento. La mostra cerca di offrire uno sguardo efficace sulle sfide quotidiane dei bambini e non che le affrontano, dove spazi insufficienti coesistono con una vitalità che quasi mai si concilia con il possibile e la dignità, senza la monetizzazione dell’impegno né del tempo. Sono immagini di uomini, donne, ragazzi che non vivono di sport ma che vivono per lo sport e di bambini che giocano con lo sport. Istantanee vivide, cristallizzate da un fotografo, che è riuscito a catturare emozioni e fatica atte ad esaltare movimenti di imprese individuali e di squadra, che vengono archiviati nella memoria di ogni singolo per creare legami sociali e di pace, di solidarietà e di rispetto, per creare obiettivi di salute e istruzione, specie nella crescita di bambini e ragazzi, per costruire relazioni con i coetanei e gli adulti, per  promuovere inserimento sociale, per essere mezzo di diffusione di rispetto delle regole e degli avversari, la lealtà verso i compagni, per accrescere la consapevolezza del proprio corpo”.

La rassegna sarà chiusa da Matteo Elio Fedele che esporrà dal 3 all’11 maggio a Salerno, mentre la serata nello Studio Cerzosimo in Bellizzi è prevista per il 13 maggio. “Cercando un altro Egitto – ha rivelato l’autore – rappresenta una nuova visione della Vita decidendo di lasciare “il porto sicuro “ed affrontando … “Il viaggio”. La sensazione più forte che mi ha colpito in questo triennio trascorso (tra Covid – Guerre- A.I. etc) è quella della “necessità di un cambiamento”. Cambiamenti di chi, cambiamento di Cosa? Non è facile dare una risposta a queste domande, ma riflettendoci, sono giunto ad una conclusione: siamo noi che dobbiamo cambiare, che dobbiamo avere il coraggio di entrare in sintonia con ciò che si vuole cambiare ed il coraggio di lasciare quello che non serve più, ed il luogo sicuro per protendersi alle nuove esigenze. Dobbiamo allargare il nostro orizzonte come fa l’aquila che si alza in volo e vede cose diverse a seconda dell’altezza che riesce a raggiungere. Cambiare non è semplicemente lasciarsi sballottare di qua e di là, solo per il gusto di sventolare una bandiera sempre differente; significa confrontarsi, avere l’umiltà di capire quando è il momento di cambiare, adattare senza paura i propri piani al mutare delle circostanze ed iniziare a “Viaggiare”

Ogni artista, poi, sarà in tour per una giornata nello Studio Cerzosimo di Bellizzi, per “Dialoghi in Movimento” che ospiterà il 29 febbraio Nathalie Figliolia, il 4 aprile Il fiore Nero di Alberto Casciano, il 29 aprile i Corpi liberi di Edoardo Colace e il 13 maggio Cercando un altro Egitto di Elia Fedele.

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