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Salerno

Ennesima aggressione su un bus del trasporto pubblico nel salernitano

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Basta alle aggressioni ai dipendenti delle aziende di trasporto pubblico locale. A chiederlo le Segreterie di FILT – CGIL e FIT – CISL di Salerno, che hanno sollecitato il ripristino del tavolo permanete sulla sicurezza con tutte le parti, tavolo che stava producendo ottimi risultati e che sarebbe dovuto essere convocati ogni tre mesi. A provocare la levata di scudi quanto accaduto oggi pomeriggio, con un altro gravissimo episodio di aggressivo ad un verificatore di titoli di viaggio della società SITA sud, sulla tratta Salerno – Amalfi che, alla richiesta di esibire il biglietto, è stato aggredito e colpito ripetutamente al volto e alle spalle da tre persone, due ragazzi ed una ragazza. Un fenomeno che, per i due segretari salernitani dei sindacati di categoria, Arpino per la Filt CGIL e Monetta per la Fit – CISL, a causa della frequenza e gravità degli episodi, sta assumendo contorni sempre più inquietanti Da qui la necessità di perseguire la strada iniziata nel 2023. “Il sindacato ed in particolare la FIL – CGIL e la FIT – CISL, da sempre è vicino al personale del trasporto pubblico locale – si legge in una nota congiunta – e in particolar modo a coloro che hanno subito gravi episodi di violenza nel corso del normale svolgimento del proprio dovere”. L’episodio odierno si è verificato intorno alle 17, all’altezza della fermata di Maiori, dove il verificatore è stato aggredito da tre ragazzi che volevano salire senza biglietto per, poi, darsi alla fuga senza essere identificati. Il dipendente dell’azienda di traposto è stato costretto a farsi medicare nel più vicino pronto soccorso. “Quello che chiediamo è di riprendere il tavolo prefettizio per creare una omogeneità di azione da parte di tutte le aziende mediante anche l’adozione di un protocollo condiviso tra le istituzioni, le organizzazioni sindacali e le associazioni datoriali che si era intrapresa – conclude la nota – La FITL – CGIL e la FIT – CISL esprimono la propria solidarietà al lavoratore e chiedono alle istituzioni un’urgente convocazione”.

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