La recente partecipazione del Comune di Sarno alla XXVI edizione della Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico, svoltasi a Paestum dal 31 ottobre al 3 novembre 2024, ha acceso il dibattito politico. A sollevare dubbi sull’efficacia dell’investimento è Franco Annunziata, già consigliere comunale di Sarno ed ex consigliere provinciale, che punta il dito sui costi sostenuti e sulla presunta mancanza di una chiara rendicontazione dei benefici per il territorio. “Il Comune ha speso oltre 4mila euro per uno stand, qualche allestimento personalizzato e un workshop di presentazione. Mi chiedo, però, quali siano i risultati concreti di questa partecipazione – afferma Annunziata – Al di là delle foto di rito e delle passerelle dei politici locali, sarebbe interessante capire che ritorno abbiamo avuto per Sarno. Quanti visitatori sono stati coinvolti? Quali contatti sono stati stabiliti con i buyer nazionali e internazionali? È necessario sapere se questo investimento ha prodotto qualcosa di utile per il nostro territorio o se si è trattato dell’ennesima operazione di facciata”. L’ex consigliere comunale non risparmia critiche al modus operandi dell’amministrazione comunale. “Non metto in discussione l’importanza di promuovere il nostro patrimonio, ma è fondamentale agire con trasparenza. Non possiamo continuare a spendere soldi pubblici senza che ci sia un rendiconto dettagliato e verificabile. Ai cittadini di Sarno non bastano più i proclami; vogliono vedere i risultati – Annunziata incalza, chiedendo maggiore attenzione alla gestione delle risorse pubbliche – È facile organizzare eventi e appuntamenti che danno visibilità momentanea, ma il nostro compito è pensare al lungo termine. Se questa partecipazione alla Borsa del Turismo non porta benefici tangibili, allora dobbiamo rivedere le priorità”. L’ex consigliere provinciale conclude con un appello alla trasparenza e alla programmazione: “Chiedo che venga fatta chiarezza su questa iniziativa e che vengano resi noti i dati relativi ai risultati ottenuti. Solo così si può giustificare l’uso delle risorse pubbliche e dimostrare che davvero si sta lavorando per il bene di Sarno”.